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Le nostre esperienze di svezzamento (prima parte)

Con questo articolo vi voglio raccontare le esperienze di svezzamento dei miei bambini, per condividere con voi degli spunti interessanti.
Primo figlio, ora 6 anni, iniziato lo svezzamento a meno di 6 mesi perché era molto interessato al cibo.
Il nostro pediatra al bilancio dei 6 mesi ci aveva parlato di autosvezzamento e io mi ero documentata un po’, non troppo però perché mi piace sperimentare prima di riempirmi la testa di “teorie”.
E così Martino ha iniziato a mangiare di gusto, soprattutto cereali, frutta e verdura.
Ricordo la confusione dei pasti, la tovaglia gigante stesa sotto il suo seggiolone e noi due a pranzare insieme alla velocità della luce perché praticamente divorava tutto facendosi in parte imboccare e spiaccicando in giro quello che gli offrivo sul vassoio del seggiolone.
Però era molto poco interessato ai secondi piatti, scartava anche il ragù dalla pasta e nel frattempo beveva ancora fiumi del mio latte, soprattutto di notte!

Ricordo una vacanza al mare con i miei genitori, lui aveva circa 9 mesi, io ero un po’ stanca, provata dalle notti e un po’ preoccupata perché mi sembrava che la sua alimentazione non fosse abbastanza varia: zero carne, pesce e formaggi.
Solo qualche yogurt e pochi legumi nelle zuppe. Assumeva abbastanza proteine?
Dopo aver fatto 4 conti mi sono risposta che “sì, le proteine se le prende dal mio latte e dal poco altro che desidera mangiare” e così siamo andati avanti serenamente.
Ora a 6 anni è un bambino di buon appetito che sceglie ancora oculatamente ciò di cui ha bisogno, cosa che io interpreto come un buon funzionamento di autoregolazione.
Si potrebbe dire di aver fatto uno svezzamento “quasi” perfetto, che ha portato ad un buon rapporto col cibo. Merito della mamma esperta in materia? Non direi.
E 3 anni dopo è arrivata Alice…